Niente mercato per il Barcellona: è finita un’epoca?

Violazione dell’articolo 19 dello Statuto sul trasferimento dei calciatori, che prescrive rigidamente la maggiore età affinché un’operazione possa essere conclusa. Con tre eccezioni, al di fuori delle quali la norma si considera violata: 1) il trasferimento è ammesso se i genitori del ragazzo si trasferiscono nel Paese della società per motivi che non riguardano il calcio; 2) se avviene all’interno della zona dell’UE; 3) se il ragazzo vive a 50 chilometri di distanza dal confine con l’altro Paese.

E’ quanto è stato ascritto al Barcellona dalla FIFA e dal suo Tribunale Arbitrale di Losanna il 30 dicembre scorso, nell’ambito della sentenza che ha portato al blocco del mercato in entrata ed in uscita per le prossime due sessioni della società catalana. Si parla di “violazione delle norme sulla tutela dei minori nelle accademie”, con particolare riguardo ad una decina di trasferimenti di minori ritenuti “illegali”, tutti tra il 2009 ed il 2013.
Per il Barça dunque, dopo la telenovela Neymar, un’altra bomba che mina alle sue fondamenta. Quelle di una società che fa del rispetto dei giovani e della loro valorizzazione il proprio credo più importante, accompagnato dal grido “Més que un club” ormai divenuto famoso in ogni angolo del pianeta.
Ovviamente, la decisione del TAS ha scatenato un terremoto di conseguenze in casa blaugrana: prima il licenziamento del ds Zubizarreta, poi l’allontanamento di Carles Puyol dopo appena tre mesi da dirigente, passando infine per la polveriera alzata dal caso Messi-Luis Enrique.
E adesso? Qualsiasi altro club sarebbe rimasto sicuramente con le gambe mozzate dopo una sentenza di questa portata. Il Barcellona invece, dal canto suo, predica calma. Proprio la cantera, fonte dei mali più recenti, rappresenta in fin dei conti la grande fortuna dei catalani: El Haddadi, Masip, Grimaldo, Samper, tanto per citarne alcuni, rappresentano i volti nuovi chiamati a dare una nuova svolta alla storia blaugrana, non potendo usufruire di innesti provenienti dal mercato. Ma questo allo stesso tempo sta a significare la chiusura di un ciclo, o forse sarebbe meglio dire di una vera e propria “epoca azulgrana”, che ha egemonizzato con i vari Messi, Xavi e Iniesta il calcio mondiale per un quinquiennio abbondante.
Non che la distanza col passato debba assumere i tratti della cesura netta, ma sicuramente siamo alle porte di un nuovo inizio per il Barcellona, che chiude i conti con una generazione che ha sbalordito il mondo con la filosofia del Tiki Taka proposta ed imposta da Pep Guardiola e apre gli orizzonti ad una nuova sfornata di talenti pronta ad esplodere in pochi anni.

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